sabato 15 maggio 2010

Donna gravemente malata, accusa: i miei polmoni distrutti dai pop-corn preparati con il forno a microonde

Una donna del Queens County, New York, ha presentato una denuncia per lesioni personali (danni irreversibili ai polmoni), contro una società che produce pop-corn con il diacetile, una sostanza chimica utilizzata per dare un sapore burroso ai pop-corn fatti cuocere nel forno a microonde.
Lo studio legale Wendy R. Fleishman ed Elizabeth Alexander, ha comunicato che Agnes Mercado (v. foto), ha depositato la causa contro la ConAgra Foods Inc., Givaudan Sapori Corp. e numerosi produttori dell'additivo diacetile.

La signora Mercado, nel mese di aprile 2010, si è vista diagnosticare una bronchiolite obliterante, grave malattia polmonare, causata dal diacetile (elemento chimico utilizzato dall'industria alimentare per la produzione di biscotti, surgelati, alcuni formaggi, snack e prodotti da forno), presente nei pop-corn prodotti dalla ConAgra. La signora Mercado, ha affermato che dal 1991 al settembre 2007, ogni giorno, mangiava 2-3 pacchetti di pop-corn Act II Light .
La bronchiolite obliterante (malattia polmonare da pop-corn) è stata scoperta nel 1990 in una fabbrica nel Missouri. La malattia ai polmoni, causata da ripetute inalazioni di diacetile, l'additivo chimico contenuto nei pop-corn, fu diagnosticata a molti lavoratori dell'impianto di produzione.
Lo studio legale ha aggiunto che la signora Mercado, affetta da ostruzione polmonare, dovrà sottoporsi a un trapianto di polmone.
La denuncia sostiene inoltre che il diacetile può causare altri problemi di salute come asma, bronchiectasie (dilatazione irreversibile dei bronchi), bronchite cronica ostruita, enfisema e insufficienza polmonare.
La signora Mercado, respira a fatica, in una breve comunicazione, ha detto:
"Ho sempre preso cura di me stessa, mai avrei pensato che mangiare qualcosa di apparentemente innocuo come i pop-corn, mi avrebbe fatto così male".

venerdì 14 maggio 2010

Scoperto il gene che 'ricrea' la testa della planaria dopo l'amputazione.Dai vermi il segreto per rigenerarsi !

(AGI) - Bruxelles - Scoperto il gene 'intelligente' che e' alla base della capacita' della planaria, una specie di verme, di rigenerare la propria testa, il cervello e altre parti del corpo dopo l'amputazione. La capacita' di imitare questo straordinario fenomeno naturale potrebbe un giorno permettere la rigenerazione di organi e tessuti umani danneggiati. Lo ha annunciato un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Nottingham in uno studio pubblicato sulla rivista 'Plos Genetics' e riportato dal notiziario europeo Cordis. Uno dei principali obiettivi a lungo termine della scienza biomedica e' quello di comprendere le basi genetiche per 'riprodurre' o rigenerare tessuti partendo da strutture adulte. Nel documento il gruppo di ricerca fa notare che la capacita' di rigenerarsi e' molto diffusa tra gli animali; questo permette agli scienziati di studiare le risposte dell'evoluzione al coordinamento di questo processo. Aziz Aboobaker, scienziato che ha partecipato allo studio britannico, ha spiegato che anche un semplice verme ci offre una grande opportunita' per capire la rigenerazione tissutale. "Vogliamo riuscire a capire - ha detto - come le cellule staminali adulte degli animali sono in grado di lavorare collettivamente per formare e sostituire organi e tessuti danneggiati o mancanti. I progressi compiuti nella comprensione del meccanismo negli altri animali potranno presto risultare rilevanti per gli esseri umani". La planaria ha una popolazione di cellule staminali che possono dividersi rapidamente permettendo la generazione di diversi tipi di cellule mancanti dopo l'amputazione, come ad esempio quelle muscolari, intestinali e anche cerebrali. Il mix di geni attivi in queste cellule staminali e tessuti rimanenti sono quindi in grado di gestire il processo di rigenerazione in modo che le nuove strutture siano della giusta dimensione, forma e orientamento, e 'finiscano' nel posto giusto. Il risultato finale del processo e' un organismo nuovamente funzionante. "Grazie a questa nuova ricerca, ora sappiamo che il gene 'Smed-prep' e' in gran parte responsabile di questa straordinaria capacita'", hanno riferito dall'Universita' di Nottingha. Il gene e' specificamente necessario per "coordinare la rigenerazione del cervello della planaria, probabilmente la parte piu' interessante della sua rigenerazione", hanno spiegato gli scienziati. Il ricercatore e co-autore dello studio Felix Daniel ha sottolineato come la comprensione delle basi molecolari per il rimodellamento dei tessuti e la rigenerazione sia fondamentale per la medicina rigenerativa. "Le planarie - ha spiegato - sono note per la loro eccezionale capacita' di rigenerazione essendo in grado di rigenerare una testa nuova dopo la decapitazione. Con il gene homeobox Smed-prep abbiamo caratterizzato il primo gene necessario per correggere il destino anteriore e il patterning durante la rigenerazione". Aboobaker ha aggiunto che, sapendo cosa sta avvenendo quando i tessuti si rigenerano in circostanze normali, gli scienziati possono iniziare a formulare come rimpiazzare in modo sicuro gli organi, i tessuti e le cellule danneggiati in caso di trauma o malattia. Queste informazioni potrebbero ad esempio portare a nuovi trattamenti per l'Alzheimer. "Con questa consapevolezza", ha concluso Aboobaker, "possiamo anche valutare le conseguenze di cio' che accade quando qualcosa va male durante i normali processi di rinnovo delle cellule staminali, per esempio nel sistema di cellule ematiche in cui le staminali 'canaglia' possono causare la leucemia".

iPhone ha l’idea folle che aiuta a soccorrere gli animali

Feriti, persi o trovati, agli animali in difficoltà oggi ci pensa iPhone con l'app iFaunalovers.

Il quinto progetto "folle ma nemmeno tanto" ad essersi aggiudicato il premio di Mad Ideas è, infatti, un'applicazione per iPhone dedicata a chi ama la natura e gli animali con una triplice funzione: ritrovare gli animali che sono scappati o si sono persi, segnalare il ritrovamento di animali feriti e/o vittime della trappole dei contrabbandieri, denunciare il ritrovamento di quest'ultime.

Il nuovo codice della strada impone di prestare aiuto agli animali coinvolti in un incidente? Non c'è problema!
Una volta scaricata, l'app consentirà di collegarsi a Google Maps per recuperare informazioni sugli ospedali veterinari più vicini aperti 24 ore su 24 oppure di turno in quell'istante con tanto di recapito e relativo numero di telefono. Non ci saranno più scuse: con questo ausilio qualsiasi soccorritore in possesso del melafonino con iFaunalovers avrà tutti gli strumenti necessari per aiutare l'animale ferito.

E se l'animale in questione è stato smarrito, iFaunalovers aiuterà a fargli ritrovare il suo padrone. Infatti, con questa nuova Mad ideas chiunque ritrovi per strada un cane o un gatto, avrà la possibilità di fotografarlo, segnalare il luogo di ritrovamento, fornire qualche segno particolare identificativo ed eventualmente indicare a quale canile è stato affidato.

Si potrà così costruire un database di animali abbandonati e ritrovati, di qualsiasi genere; chiunque abbia smarrito il proprio cane o gatto avrà quindi anche questa risorsa per verificare se nelle vicinanze qualcuno ha avvistato l'amico scomparso.
Una chance in più che di sicuro sarà apprezzata dalle associazioni che accolgono animali in stato di abbandono e quindi in pericolo, ma anche e soprattutto da quanti si sono già trovati nella condizione di girare a vuoto per giorni, mesi o perfino anni nella speranza di veder alla fine spuntare da qualche parte il proprio quattro zampe.

Il database aiuterà ovviamente anche chi è in cerca di nuovo amico e vuole trovarlo tra i quattro zampe più sfortunati, quelli cioè che "esseri umani" senza scrupoli hanno deciso di abbandonare. Perché non è che tutti gli animali trovati sono frutto di smarrimenti.

Di "persone" senza scrupoli è, purtroppo, pieno il mondo.
Ma l'applicazione per fortuna è stata studiata pensando anche a queste e infatti, può permettere di segnalare alle guardie forestali, ad esempio, il ritrovamento di trappole abusive per animali istallate da bracconieri
.
Davanti ad una situazione di questo genere, il cittadino responsabile potrebbe indicarne l'esatta posizione alla guardia forestale in modo da eliminare la minaccia per gli animali e cogliere in flagrante il bracconiere in un secondo momento.

Uno dei problemi più grossi delle moderne società cosiddette "evolute" è l'indifferenza ed è necessario cercare di combattere prima di tutto questa.
Un impresa ardua per la quale essere responsabili e amare gli animali può non bastare se non ci sono gli strumenti giusti e i modi per comunicare con altre persone altrettanto responsabili e amanti degli animali. Oggi gli strumenti ci sono e allora ben vengano le nuove tecnologie (queste sì davvero evolute) se possono aiutarci
anche a combattere l'indifferenza giorno per giorno.

Certo, in questo caso bisogna avere anche iPhone o iPad con l'app giusta, ma se siete creativi da farvi venire in idea per Apple abbastanza folle e in linea con il progetto di Saidmade potreste aggiudicarvi anche voi l'iPod Nano da 8Gb che fa i video con cui documentare
almeno le vostre missioni da "cittadini responsabili" e che questa volta è andato ad Anna, l'ideatrice di iFaunalovers.

Il team di Saidmade è già pronto ad accogliere nuove proposte, per premiarle con magnifici premi Apple e realizzare quella che sarà la vostra idea più geniale e folle!

Tutte le informazioni per partecipare su www.mad-ideas.it

Se invece siete volontari di un'associazione o comunque vi è capitato di perdere o trovare un animale potete sempre raccontarmi le difficoltà che avete incontrato e se iFaunalovers avrebbe potuto essere la soluzione!!

giovedì 13 maggio 2010

Se la mela diventa un pericolo, tre allergici su 10 temono la frutta

Una proteina crea una somiglianza tra le sostanze più impensate. E così chi è allergico alle betulaceae deve evitare pera, pesca, albicocca; chi alle graminace il melone e l'anguria. Il pericolo è un'irritazione delle mucose della bocca. Una ricerca del Policlinico di Milano rileva che questo fenomeno interessa tre allergici su dieci.

Leverà pure il medico di torno, ma una mela può rappresentare un pericolo per chi soffre di allergie alle betulaceae. Tutta colpa della cross-reattività tra pollini di alcune famiglie e vari alimenti vegetali. La responsabile si chiama profilina, una proteina allergenica che quando si ritrova sia nelle piante sia negli alimenti, crea una sorta di somiglianza tra le sostanze più impensate. E così se la mela può scatenare un attacco allergico in chi non tollera le betulaceae, i pomodori hanno lo stesso effetto con le graminacee e, ancora, carote, cicoria, sedano e finocchio possono causare una reazione per chi soffre al contatto con gli allergeni delle compositae. Il rischio è una sindrome orale allergica: un’irritazione delle labbra e della bocca.

Dal Policlinico di Milano arriva una nuova ricerca che quantofica il fenomeno della cross-reattività. Mario Previdi, responsabile della struttura Allergologia ambientale del policlinico di Milano, ha esaminato un campione di 600 pazienti allergici ai pollini, oltre il 50% è sensibilizzato al polline di betulacee (betulla e ontano) e di corilacee (carpino e nocciolo). “Tra questi - precisa Previdi – un il 31%, + soprattutto donne, risultano anche colpiti dalla 'sindrome orale allergica', un prurito-bruciore avvertito sulla lingua e sul palato mentre si mangia un frutto e mostrano sintomi a carico delle mucose orali, talora con abnorme gonfiore delle labbra". Il fatto è che molte verdure o piante da frutto, per difendersi dagli attacchi che ricevono dal mondo esterno (per esempio l'inquinamento dell'aria) usano proteine che hanno una struttura molto simile ai panallergeni presenti nei pollini degli alberi. “E così, chi sviluppa allergia al polline di betulla o di nocciolo, più facilmente si sensibilizzerà anche alle proteine panallergeniche di certa frutta o verdura”. Va detto, inoltre, che è stato osservato che la reazione nei soggetti allergici a più elementi è molto più forte. E così, se una persona soffre al contatto sia con le betulaceae sia alle compositae può avere effetti molto più seri se mangia alimenti.

Molto spesso quest' allergia si manifesta con le mele, ma anche con frutta col seme grande (pesche, albicocche, ciliege, mandorle), frutta con guscio (noci, nocciole, arachidi) e altri vegetali quali carota e finocchio. Queste proteine sono però termolabili: è sufficiente la cottura perchè non siano più attive. Tra le cross-reattività più frequenti quella tra mela e betulla che si osserva nel 30-70 per cento dei pazienti allergici a pollini di betulla. Ma il soggetto allergico alle betulaceae (betulla e ontano) oltre alla mela deve evitare anche pera, pesca, albicocca, ciliegia, banana, noce, nocciola, finocchio, kiwi, prezzemolo, fragola, lampone, prugna. Per le compositae (artemisia e ambrosia), invece, fare attenzione a sedano, melone, anguria, arachide, camomilla, mela, banana, zucca, cicoria, castagna, carota, peperone, prezzemolo, nocciola, finocchio, anice, mango e girasole.

E le graminace (piante erbacee, con infiorescenze a spiga o a pannocchia)? Stare alla larga da frumento, melone, anguria, kiwi, mandorla, pomodoro, agrumi, pesca, albicocca, ciliegia, prugna. E infine i soggetti allergici alle urticaceae per scongiurare brutte sorprese non devono mangiare gelso, basilico, ortica, melone e ciliegie.

Anche baciare chi ha appena consumato frutta o ortaggi può scatenare una reazione. "Può comparire gonfiore delle labbra, alla bocca ma anche un edema della glottide. A volte – continua l’esperto – l’ingestione di questi alimenti vegetali cross-reattivi può provocare anche manifestazioni cutanee o respiratorie come ad esempio asma bronchiale. Si sono verificati anche casi di choc anafilattico".

mercoledì 12 maggio 2010

La Moldova è l’eden dei pensionati italiani

Da una analisi del Gazzettino è emerso che la Moldova è considerata l’eden dei pensionati italiani. Vivere in Italia con una pensione minima di 500 euro è praticamente impossibile. Ci sono dei pensionati che per campare mangiano alla mensa dei poveri, l’alternativa è quella di vivere in Moldova dove lo stipendio medio è di 200 euro. Basta avere una pensione di 1000 euro per vivere come un re. Ci sono anche delle belle ragazze, per cui si può anche rifarsi una bella vita con una bella “gnocca“. Inizialmente questo flusso migratorio è cominciato con le badanti che ritornavano nel loro paese di origine accompagnate dall’uomo da accudire, per poi sposarlo, e vivere benissimo. Ovvio che ci sono i lati negativi, la Moldova non è l’Italia, non puoi parlare italiano e nè tantomeno in dialetto, non ci sono ristoranti Italiani, la pizza fa schifo, d’inverno fa troppo freddo e altro ancora. Ma con pochi euro di pensione si vive bene e solo questo conta per la maggiornza dei pensionati d’Italia, sopratutto se a fianco hai una bella Moldava. Peccato solo che manchi il mare.

Moldova, Florida d’Italia. L’ultima spiaggia degli anziani del Bel Paese, stretti da pensioni smilze e costi della vita sempre più alti, potrebbe diventare questo Paese al centro dell’Europa e fuori dalla Ue. «Qui la vita costa poco e ci sono anche belle ragazze», scherza Enzo (nome in codice, quello vero non l’ha voluto dire), trevigiano, meno di 70 anni ma più di 60: «Con i miei mille euro di pensione posso godermela, e anche comprarmi una casetta».

Tecnologia per le protesi: ecco il primo dito bionico

A Lipsia, in Germania, una mostra sui prodigi della tecnologia. Tra i 554 stand spunta la prima mano bionica. Ha cinque dita 'tech', tutte separate, ma che funzionano insieme. Proprio come quelle vere.

Prodigist è il primo dito bionico che riconosce i movimenti della mano e per questo si muove in maniera naturale.

martedì 11 maggio 2010

Quella luce che fa brillare il tumore. Così si individua il perimetro della malattia

Un agente fluorescente è in grado di illuminare le cellule tumorali, delimitando così i confini della massa cancerosa. La scoperta, per ora testata solo sugli animali, potrebbe aiutare i medici ad asportare solo i tessuti effettivamente malati. Lo rileva una ricerca pubblicata su Cancer Research.
Uno degli ostacoli più grandi nella lotta al cancro è l'impossibilità di delimitare con certezza i confini della massa tumorale, rendendo difficili eventuali interventi chirurgici. Chi opera è spesso costretto ad asportare, quando necessario, anche i tessuti non direttamente colpiti dalla malattia. Per contrastare questo e altri problemi un gruppo di ricerca della Vanderbilt University (Tennessee) ha sviluppato dei composti in grado di “accendere la luce” nelle cellule tumorali. La scoperta, per ora testata solo su modelli murini, è stata pubblicata sul numero di maggio della rivista Cancer Research. Le sue potenziali applicazioni vanno dalla diagnosi precoce al monitoraggio del grado di malignità del tumore, fino appunto alla chirurgia.

L'illuminazione delle cellule tumorali avviene grazie a degli inibitori fluorescenti dell'enzima COX-2, una proteina che, se presente in grandi quantità, può essere il campanello d'allarme di un tumore. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto per le tecniche di imaging molecolare, il cui obiettivo è ricavare una “fotografia” di ciò che avviene a livello cellulare. “COX-2 compare già nelle prime fasi della crescita tumorale, per poi aumentare con la malignità del tumore”, ha spiegato Lawrence Marnett, direttore del Vanderbilt Institute of Chemical Biology. “Poiché l'enzima non è presente nei tessuti sani, la sua presenza può essere utilizzata come un vero e proprio faro nella caccia alle cellule maligne”.

Per sviluppare i composti fluorescenti i ricercatori sono partiti dal nocciolo della struttura chimica di due farmaci antinfiammatori, l'indometacina e il celecoxib, entrambi inibitori della proteina COX-2. Mantenendo la struttura base dei farmaci, hanno generato circa 200 molecole fluorescenti che sono state sottoposte al test della selettività per COX-2. Di queste due hanno dato esiti positivi, mostrando anche ottime capacità luminescenti negli esperimenti in vivo una volta iniettate negli animali.

Il gruppo di ricerca si è detto entusiasta per i risultati ottenuti: “Siamo molto soddisfatti dei nuovi agenti e ci stiamo muovendo per adattarli alle sperimentazioni cliniche sull'uomo”, ha detto Marnett. Il primo passo sarà condurre ulteriori test tossicologici e farmacologici, per poi definire da quali tipi di lesioni sia meglio iniziare per sfruttare al massimo le potenzialità diagnostiche di queste sostanze. Al momento le applicazioni più promettenti riguardano il trattamento di tumori della pelle o di siti accessibili per via endoscopica, come il colon e l'esofago.

Un esempio su tutti è quello dell'esofago di Barrett, una lesione pre-maligna che può svilupparsi prima in una displasia, poi in un tumore maligno con una percentuale di sopravvivenza del 10 per cento a un anno dalla diagnosi. “Per un paziente con l'esofago di Barrett riuscire a determinare il passaggio alla displasia è un momento critico”, spiegano gli autori. “Oggi si procede analizzando campioni provenienti da biopsie casuali, che potrebbero mancare l'area della displasia. Per questo sarebbe importante dare ai medici la possibilità di vedere attraverso l'endoscopio se e quali cellule si illuminano: in questo caso non ci sarebbero più dubbi sull'avvenuta transizione e su quali cellule prelevare per l'esame istologico”.

Un enzima fa ricrescere i capelli. Ma la chioma diventa bianca

Il telomerasi è un enzima che ha come funzione principale quella di contrastare l'invecchiamento, le malattie cardiovascolari e il diabete. Ma può rappresentare anche una soluzione per i calvi. Secondo il premio Nobel che l'ha scoperto, fa ricrescere i capelli ma si diventa canuti.
Il popolo dei calvi c’aveva quasi creduto, perché un Nobel vale una speranza. Elizabeth H. Blackburn nel 2009 era stata premiata con il massimo riconoscimento per la medicina per una ricerca che l’aveva portata a scoprire un enzima che ha come funzione principale quella di contrastare l'invecchiamento, le malattie cardiovascolari e il diabete. Il suo nome è telomerasi e, tra le sue funzioni, ha quella di far ricrescere i capelli. L’unico problema è che la chioma rinfoltita non ha il suo colore naturale, ma diventa bianca. L'esperta dell’Università della California di San Francisco, ha incontrato la stampa oggi a Milano dopo una lectio all'Istituto nazionale tumori (Int). E ha spiegato i risultati dello studio condotto con Carol W. Greider e il collega Jack W. Szostak.

È vero che recenti esperimenti sull'allungamento dei telomeri condotti sui topi hanno dimostrato che favorisce la crescita dei peli nelle cavie, ma bisogna ricordare che la funzione principale della telomerasi è di conservare intatta per tutta la vita di una cellula la lunghezza dei telomeri, sequenze ripetute di Dna che avvolgono e proteggono le estremità dei cromosomi. In questo modo, come una specie di 'orologio biologico', l'enzima scandisce il ritmo replicazione-invecchiamento-morte della cellula. Non solo. Nel 90% dei tumori la telomerasi è presente in quantità superiori alla norma. Questo rende le cellule del cancro praticamente immortali, capaci di replicarsi potenzialmente all'infinito 'seminando' metastasi nell'organismo. Ecco perché questo enzima, oltre che chiave nei meccanismi che regolano la longevità, è ritenuto un promettente bersaglio per nuovi farmaci anticancro.

Ma sulla telomerasi c'è ancora molto da scoprire. "Stanno emergendo altre funzioni", spiega il Nobel. Per esempio - sottolinea proiettando l'immagine di due topolini bianchi 'cavie' in laboratorio, uno col pelo più lungo e folto dell'altro - è stato osservato che la telomerasi iper-espressa promuove la crescita dei capelli. Una buona notizia, ammette Blackburn rispondendo ai giornalisti, che tuttavia nasconde "uno sfortunato risvolto": almeno nei topi "i 'capelli' crescono - precisa - ma i melanociti", ossia le cellule che li colorano, "hanno esaurito la loro funzionalità e quindi i capelli nascono già grigi o bianchi". Resta il fatto che crescono. Forse qualcuno potrebbe accontentarsi.

Fatto sta che la ricerca su telomeri e telomerasi è molto più collegata a quanto la gente può sperare di vivere bene piuttosto che all'immortalità. C'è un limite genetico all'età - ha sottolineato - e un difetto di telomerosi non è legato solo all'invecchiamento ma anche a malattie cardiovascolari e al diabete". Blackburn, Jack Szostak e Carol Greider sono stati insigniti del Nobel grazie ai loro studi, durate i quali hanno scoperto che i telomeri, porzioni di DNA che stanno all'estremità dei cromosomi, sono organizzati in sequenze di DNA semplici e ripetute e che l'enzima specializzato per la loro replicazione è la telomerasi. Inoltre hanno dimostrato che i telomeri rappresentano un meccanismo fondamentale nel determinare la durata della vita delle cellule e dell'invecchiamento.

lunedì 10 maggio 2010

CRISI ECONOMICA Troppo povero per andare a scuola E perde l'anno scolastico: bocciato

E menomale che la crisi economica è superata ! Questo succede a Treviso e non nel profondo Sud....

La famiglia non aveva più nemmeno i soldi per l’autobus. Il caso dello studente che ha perso l’anno scolastico rivelato dalla Caritas. Don Schiavon: "Travolti dalla crisi economica" di Federisco De Wolanski.

TREVISO. Luca non è stato bocciato perché non studiava, ma perché i genitori non avevano più soldi per pagargli l'abbonamento della corriera che da casa lo portava a scuola. E' la storia di una famiglia che da un giorno all'altro si è ritrovata povera tutto per la crisi economica attuale. E sola. E per ripartire ha dovuto tagliare su tutto. A raccontarla è la Caritas. Secondo i suoi studi oggi bastano 750 euro per mettere in crisi un'esistenza. Il nome, per tutela, è inventato. Ma la storia è vera. E' uno dei tanti drammatici racconti che gli operatori di Caritas affrontano quotidianamente, soprattutto nell'ambito del progetto di microcredito denominato «Il granello di Senape». Storie di famiglie in crisi, di risparmi bruciati, di soldi che non bastano più ad arrivare a fine mese e alle volte nemmeno alla terza settimana. Chi le vive non sono solo stranieri, anzi, «il 60% di quanti si rivolgono ai nostri sportelli per il microcredito sono italiani». Ecco il perché del nome: Luca, volutamente familiare. I suoi genitori erano tra questi, tra padri e madri sulla quarantina che bussano alla porta di Caritas, parrocchie, enti chiedendo aiuto. «Dall’oggi al domani hanno dovuto tenere il figlio a casa da scuola perché non avevano più soldi per pagare il biglietto del bus - racconta don Davide Schiavon, direttore della Caritas di Treviso - una decisione drastica ma inevitabile». Luca ha sospeso gli studi, è rimasto a casa, forse ha lavorato. Poi la sua famiglia ha trovato a chi chiedere aiuto ed è ripartita. Com'è tracollata? Niente lavoro, pagamenti tradivi, rate da pagare, affitto e bollette inesorabili. Sono tante le ragioni che possono mettere in ginocchio un bilancio familiare se galleggia, come molti oggi, sulla soglia di sopravvivenza. Basta anche un infortunio, un dente da curare, una tubatura che si rompe e allaga casa. I rilevamenti di Caritas parlano chiaro: «Secondo quanto analizzato - dice don Schiavon - oggi bastano 750 euro di spesa imprevista in un mese per mandare gambe all’aria il bilancio di una famiglia». Il che dimostra quanto ampia sia la schiera delle persone che vivono a un passo dal crac per la crisi economica che li attanaglia tutti i giorni.

Google restyling grafico cambiano logo e strumenti

Il motore di ricerca Google vara il più importante restyling della sua storia. Nella pagina appare un nuovo menu per affinare i risultati. Un centinaio di modifiche in un sito uguale a se stesso da dieci anni.
In un panorama in continua evoluzione come quello dei grandi siti internet, poche cose appaiono immutabili e sempre uguali a se stesse come l'homepage di Google. Salvo estemporanee incursioni per celebrare eventi particolari, la pagina bianca con il grande logo colorato e la maschera per l'inserimento delle parole da cercare è praticamente identica dalla fine degli anni Novanta. Oggi Google lancia il più importante restyling grafico della sua storia, relativo non solo alla pagina dei risultati, ma anche al logo. Per chi è abituato a muoversi da un decennio nello stesso ambiente, è una piccola rivoluzione.

Salta immediatamente agli occhi il nuovo logo di Google, più luminoso, con la seconda "o" che vira dal giallo fin quasi all'arancio. Ma ma differenza maggiore riguarda la pagina nella quale vengono presentati i risultati delle ricerche, nella quale comparirà un menu laterale per affinare l'elenco di siti proposto da Google. Ad esempio, sarà possibile cercare tra varie tipologie di contenuto (immagini, video, notizie ecc.) e contemporaneamente ordinare i risultati per data, vedere le ricerche correlate o mostrare solo i risultati relativi a un determinato arco temporale.

Uno strumento del genere era già presente in alcuni particolari tipi di ricerche su Google, ad esempio quella nelle categorie video e news. Da oggi, il pannello di sinistra sarà presente in tutte le pagine dei risultati di Google, indipendentemente dalla tipologia di contenuto cercata.

Queste le novità principali, che alcuni navigatori hanno visto online già da ieri, e che saranno gradualmente estese alla totalità degli utenti entro due o tre giorni. Ma in tutto, spiegano da Mountain View, sono oltre un centinaio le modifiche effettuate, dai link in homepage, al colore dello sfondo degli annunci sponsorizzati, alla presenza delle stelline per memorizzare i risultati preferiti.

"L'obiettivo primario di Google è quello di aiutare le persone a non perdersi nel mare di Internet, offrendo loro tutti possibili strumenti per trovare ciò che serve", ha commentato Alessandro Antiga, Country Marketing Manager di Google per l'Italia. "Questo annuncio rappresenta l'ultimo passo in oltre 10 anni di lavoro dedicati alla continua ottimizzazione del motore di ricerca e allo sviluppo di una tecnologia che semplifichi e migliori l'esperienza d'uso dei nostri servizi a vantaggio degli utenti".

domenica 9 maggio 2010

Fisco, controlli e “bizzarrie”: un contribuente con 5 Ferrari dichiara 500 euro di reddito


La fantasia degli italiani è tanta, ma quando si tratta di fisco a volte riesce persino a superare sé stessa. Lo dimostrano i risultati dei controlli dell’Agenzia delle Entrate in Emilia-Romagna che parlano di ben 627 milioni di euro incassati dall’erario. Controlli che hanno portato a scoprire alcune ‘bizzarrie’, come un contribuente con reddito da 500 euro all’anno e cinque Ferrari in garage, e un artigiano reggiano che aveva chiesto credito in banca esibendo una fattura ”abnorme”, come la definiscono nell’Agenzia, per lavori eseguiti da 2.353 milioni di euro.

Fattura palesemente falsa per operazioni inesistenti che ha però fatto insospettire la banca, con successiva segnalazione agli inquirenti, e di riflesso alle Entrate, anche se l’indagine penale in corso avrebbe ipotizzato che non si tratta di denaro nascosto al fisco ma più probabilmente di un’operazione fittizia per ottenere una linea di credito dall’istituto bancario. Per quanto riguarda la lotta agli evasori, in Emilia-Romagna nel 2009 ha segnato un incremento del 22% del riscosso complessivo (627 milioni contro 513), ma spicca soprattutto il dato già incassato frutto di accertamenti su imposte dirette, Iva o Irap: 386 milioni, il 50% in più rispetto all’anno prima, a fronte di un aumento solo del 20% degli accertamenti (+9.334). Segno, per il direttore Antonino Gentile, ”di una migliore qualita’ dei controlli”. La fetta maggiore di quanto si è incassato da accertamento, 85 milioni, arriva da Bologna (+49%). Ma l’aumento più forte (+85%) è a Modena, passata da 40 a 74 milioni.
C’è da dire però che nel capoluogo si sono concentrati un quinto dei controlli, ben 11.575. La maggiore imposta accertata, cioè il denaro che in qualche modo si era cercato di nascondere al fisco e che gli 007 hanno individuato, al netto della ’super fattura’, ammonta a 1,472 miliardi. Gli accertamenti complessivi sono stati 55.516, su 211 grandi imprese, 974 aziende di medie dimensioni, 18.392 professionisti e piccole imprese, 35.939 persone fisiche. Sono da considerare però anche i 701 interventi esterni che hanno rilevato una maggiore imposta di 47 milioni per Iva, recuperi per 353 milioni di imposte dirette e 352 milioni di Irap. Salgono i numeri degli accertamenti definiti per adesione (quelli cioè in cui il contribuente preferisce un accordo senza contenzioso): i controlli restano quasi invariati (circa 21.000), ma la maggiore imposta definita cresce ben del 70%, e passa da 100 a 170 milioni di euro.
Il ‘redditometro’ è stato utilizzato in 2.300 controlli (+155%). La incongruenza tra reddito dichiarato e stile di vita ha fatto venire a galla 32 milioni (+118%); di questi 875 casi hanno portato ad una definizione del contenzioso, con la maggiore imposta definita che cresce del 312% (6,8 milioni). Anche 5.000 piccole imprese i cui redditi non erano congrui agli studi di settore sono state controllate, in media è stata accertata ‘maggiore imposta’ per oltre 9.000 euro (+40%).

Quando l'amore di un padre per il figlio non è esprimibile a parole... guardate tutti.

Era da tanto tempo che non mi commuovevo. Sul serio. Ma questa sera non ce l’ho davvero fatta, questa storia mi ha investito come un treno, ed è uno di quei pochi investimenti che mi sentirei di augurare a tutti.

Rick Hoyt è malato fin dalla nascita. Quando viene al mondo una deprivazione di ossigeno gli causa una paraplegia spastica con paralisi cerebrale, privandolo di una vita normale prima ancora di aver esalato un respiro. Rick Hoyt non può nè camminare nè parlare. Suo padre, Dick Hoyt, e sua madre, Judy Hoyt, non si disperano e cercano in in ogni modo di semplificare l’esistenza del figlio, ma, com’è ovvio, le limitazioni fisiche causano a Rick innumerevoli problemi, spegnendo gradualmente in lui la fiamma della felicità.

Qualcosa sembra però cambiare nel 1977, quando Rick Hoyt va da suo padre e gli chiede di partecipare ad una corsa di beneficienza dedicata ad un giocatore di Lacrosse rimasto paralizzato in seguito ad un incidente. Dick non è un grande corridore -- non è nemmeno allenato fisicamente -, ma accetta comunque di spingere la sedia a rotelle del figlio per le cinque miglia previste dall’evento. Quella sera, prima di addormentarsi, Rick rivela al padre che durante la corsa si è sentito talmente bene da essersi quasi dimenticato del suo handicap.

Da quel momento in poi Dick e Rick Hoyt cominciano a partecipare ad un gran numero di corse e maratone e compiono addirittura un attraversamento degli Stati Uniti in 45 giorni, divenendo noti come il Team Hoyt. La sfida più grande però, è quella dell’Iron Man, la gara di triathlon più difficile che esista, composta da 4 km a nuoto, 180 km in bicicletta e 42 km di corsa. Per affrontarla Dick deve spingere Rick sulla sedia a rotelle, montarlo in tandem sulla bici e trascinarlo su un gommoncino mentre nuota. Ciononostante padre e figlio non demordono e la portano a compimento non una, ma più volte.
Ecco il video che ripercorre i momenti salienti di una di queste imprese:



Spero che ognuno di voi, vedendo questo video, abbia provato delle emozioni simili alle mie. Lo spero perchè io le parole per esprimerle, in questo momento, non le trovo proprio.
In questo momento chi mi vuole trascinare le lacrime fuori dagli occhi è solo la forza dell’inesprimibilità.

sabato 8 maggio 2010

Le truffe sui telefoni cellulari

Servizi a pagamento su cellulari. Milioni di persone sono al centro di una truffa inimmaginabile in un paese civilizzato.

Chiamando poi il proprio call center provider dopo qualche tempo si viene a scoprire che esistono questi signori che in barba a tutte le leggi ti mandano messaggi SMS e se non si risponde no automaticamente si sottoscrive con essi un contratto all’invio si varie insulsaggini a prezzi da banditi (minimo 5 euro settimanali).

Girato per i vari siti si può vedere che chi ci è caduto, suo malgrado, è una schiera notevole.

Per togliere questo servizio bisogna fare notevoli peripezie con il telefono oppure rivolgersi al gestore che, stranamente, lo disabilita subito, ovviamente di rimborso non se ne parla nemmeno.

Ora bisognerebbe veramente mettere freno a questi soprusi che la maggior parte delle volte rimangono anche inpuniti perchè, viste le "modiche" cifre in ballo nessuno si avventura a fare causa civile al Corecom o denunce se non accompagnati da un’amico avvocato.
Quindi, dopo vari tentativi ci si trova di fronte un muro di gomma con scambi a vicenda di responsabilità tra gestore che non ne vuole sapere e utente truffato.
I servizi a pagamento non richiesti si scoprono soltanto ad avvenuto pagamento, perchè prima non ve n’è traccia.
Ecco alcuni dei serivizi sopra citati:
Teleunit
Suonerie By EVA: SMS contenente Polivip1 OFF al numero 48278
Canzoni By EVA: SMS contenente Canzonivip1 OFF al numero 48278
Sfondi By EVA: SMS contenente Sfondivip1 OFF al numero 48278
"Sembrano" protetti dall’alto per esercitare i loro loschi traffici.

Nokia ufficializzato il nuovo Nokia N8

Il Nokia N8, il primo smartphone Nokia con Symbian^3 (l’ultima edizione del software per smartphone più utilizzato al mondo), è stato creato per connettere intuitivamente le persone con i luoghi e i servizi più importanti per loro. Con il Nokia N8 è possibile creare contenuti, connettersi ai social network, divertirsi con i programmi on-demand della Web TV e le apps di Ovi Store.
Il Nokia N8 sarà disponibile nei mercati selezionati a partire dal terzo trimestre 2010, ad un prezzo di vendita stimato di 370 euro, tasse e sovvenzioni escluse.

Dotato di fotocamera da 12 megapixel con ottica Carl Zeiss e flash allo Xenon, il Nokia N8 si confronta con le migliori macchine fotografiche compatte. Inoltre, offre la possibilità di fare video in qualità HD e modificarli attraverso una suite intuitiva integrata. Vero e proprio centro d’intrattenimento portatile, il dispositivo consente all’utente di guardare video in qualità HD con suono Dolby Digital Plus surround. Il Nokia N8 offre anche servizi Web TV con programmi di notizie e intrattenimento forniti da CNN, E!Entertainment, Paramount e National Geographic; ulteriori contenuti Web TV locali sono disponibili su Ovi Store. I social network sono una seconda natura per il Nokia N8.

Le persone possono aggiornare il proprio status, condividere la propria posizione e le proprie foto, vedere i live feed di Facebook e Twitter grazie ad un’unica app direttamente dall’home screen. Trasferire gli eventi dei social network direttamente nel calendario del dispositivo Nokia N8 è un’operazione semplice, e consente all’utente di avere sempre a portata di mano tutte le informazioni sugli eventi interessanti da non perdere.

Il Nokia N8 è dotato di Ovi Maps, il servizio di navigazione pedonale e veicolare gratuita, che offre agli utenti una guida ai siti di interesse in oltre 70 paesi in tutto il Mondo. Il Nokia N8 ha 16GB di memoria integrata, espandibile fino a 48GB tramite Micro SD card. I file pesanti possono essere facilmente trasferiti su una memory stick tramite USB On-the-Go.

Il motore del Nokia N8 è Symbian^3 che introduce nuove funzionalità, tra cui il multi touch, flick scrolling e il pinch zoom. Il Nokia N8 offre home screen multipli personalizzabili su cui è possibile caricare apps e widget. La nuova architettura grafica 2D e 3D sfrutta l’accelerazione dell’hardware del Nokia N8 per offrire un’interfaccia utente più veloce e reattiva. Symbian^3 aumenta le performance grazie all’ottima gestione della memoria che consente di tenere attive più apps contemporaneamente per una più veloce esperienza multi-tasking.



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venerdì 7 maggio 2010

Cellulare LG GD880 mini Phantom Browser


State cercando una alternativa al cellulare iPhone e che abbia delle caratteristiche peformanti? Questo gadget telefonino della LG, GD880 mini ha la funzione Phantom Browser utilissima per visualizzare più pagine web.

La LG ha annunciato che il loro cellulare LG GD880 mini verrà messo in vendita a fine aprile per il mercato europeo. Questo cellulare touchscreen avrè la funzione Phantom Browser compatibile con HTML 5, che permetterà di aprire fino a 10 finestre del browser in una volta sola. Le caratteristiche di questo smarthphone sono: display da 3.2 pollici touchscreen, fotocamera 5 mpx con messa a fuoco automatica, WiFi e GPS.

Con questo cellulare LG GD880 mini si potrà accedere ai servizi Google, quali Latitude, Gmail, Maps e Buzz alla stessa velocità come se lavorassimo sul PC. Non si conosce ancora il prezzo di vendita, ma sarà sui livelli del iPhone.